Giovanni daglio: dalla farmacia alle vigne

Giovanni Daglio.

Viene da una famiglia contadina che ha fatto della coltivazione della vite il proprio lavoro già da generazioni.

Gli studi di Farmacia.

Dopo aver provato la fatica del lavoro in vigna e nei campi, decide di cominciare gli studi di Farmacia a Genova, ma il legame con la terra si fa sentire e il ritorno a casa gli permette di sviluppare maggiormente la componente vitivinicola.

Una piacevole sorpresa.

Quando arrivate all’Azienda Agricola Daglio Giovanni, troverete una piacevole sorpresa…ad accogliervi trovate Carlo, figlio di Giovanni, classe 1991.

Carlo Daglio e Giacomo Pernigotti, CEO di TasteDerthona

Lo Stupore.

Lo stupore sta nel fatto di trovare una persona seria e molto preparata sul suo lavoro, che vi spiegherà per filo e per segno la storia e l’essenza di questa azienda.

L’esperienza di Carlo.

Tutto questo, frutto dell’esperienza che Carlo, seppur nella sua giovane età, si è fatto direttamente in vigna. Anzi, con ulteriore entusiasmo cerca di ampliare la sua attività, scavando e recuperando terreni ora infruttuosi, ma che con il suo sapiente lavoro, sapranno dare ottimi vini.

Il Timorasso.

Altra nota felice sono i vini prodotti da quest’azienda. Nello specifico il Timorasso provato della versione Derthona e Cantico, risveglia in noi lo stupore di un vino ottenuto da uve timorasso,  coltivato nel rispetto della natura e da sapienti mani: parliamo di vini biologici di un produttore associato alla Fivi, quindi  concentrando l’attenzione sulla produzione delle sue uve sane senza aiuti esterni.

Varie declinazioni di annate.

Sottolineiamo che in questa cantina c’è la possibilità di avventurarsi in varie declinazioni di annate,  peculiarità non da poco, rivolta ai degustatori più accaniti.

Il Brasato!

Ah, tra l’altro ho sorvolato sul profumo di brasato che aleggia nella sala degustazione, ulteriore sigillo di garanzia di qualità e genuinità, nonostante l’avanzare delle generazioni…ma se i risultati sono questi, ben vengano!!!

di S.Colli e D.Bosowski.

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