Il "barolo bianco"

Il timorasso.

Un tempo era l’uvaggio bianco più comunemente coltivato del Piemonte (insieme al Cortese).

A Walter Massa va il merito di aver resuscitato Timorasso a partire dagli anni Ottanta.

Se nel 2009 la superficie vitata a Timorasso all’interno della denominazione era di soli 25 ettari, oggi questo prezioso vitigno ne occupa più di 200.

Dimostrazione del grande interesse che ha suscitato nel corso degli anni.

Barolo, Nebbiolo. . . . .Timorasso???

Il timorasso è stato soprannominato il Barolo bianco proprio per la sua predisposizione all’invecchiamento, ed alla grande evoluzione che ne consegue, proprio come il grande Nebbiolo con cui condivide anche lo stesso suolo; infatti, cresce in suoli tortoniani e suoli serravalliani proprio come nella zona del Barolo. Questo vuol dire terreni da una parte più argillosi, dall’altra più calcarei con roccia sedimentaria.

A tutto ciò va aggiunto che il Timorasso ha naturalmente una quantità maggiore di polifenoli, una serie di sostanze naturali presenti per lo più nella buccia e nei semi dell’acino, che contribuiscono ad aumentare il profilo organolettico di un vino con aroma, tannini, colore e carattere.

Il Timorasso regala un vino asciutto, corposo e più alcolico rispetto ad altri bianchi locali.

Dalle langhe ai colli tortonesi!

Per Luca Currado dell’azienda Vietti, Il Derthona è l’unico bianco piemontese adatto all’invecchiamento. “…Credo fermamente che questo vino possa competere sul mercato nazionale ed estero con le principali tipologie autoctone mondiali, collocandosi al fianco di prodotti di successo come l’Arbois del Jura o i vini della Loira..”

Altro elemento da non sottovalutare consiste nel fatto che molte cantine langarole hanno fiutato il potenziale della zona e cantine come Vietti, Rivetti, Borgogno, Farinetti, hanno acquistato terreni nei Colli Tortonesi, per ampliare loro gamma prodotti, ma pensiamo soprattutto per dare un’alternativa “bianca” al loro “oro rosso”.

Quindi non indugiare oltre e metti alla prova questo prodotto per testare con mano se i vini ottenuti da uve timorasso possono essere paragonati o collocati come i loro più nobili “cugini” piemontesi!

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